Alla cortese attenzione:
Autore del Libro “What’s Molise?
La Regione che non c’è”
Ing. Antonio Pastorini
Antonio.Pastorini@dedagroup.it
Gentile Ing. Antonio Pastorini, ho letto la sua riflessione sul Molise con attenzione ai contenuti e stima nei confronti di un corregionale che ama la sua terra ed è spinto a interrogarsi esplicitando dubbi e proposte su un radicale mutamento d’approccio ai temi istituzionali, sociali ed economici da parte della classe dirigente.
Condivido la necessità di aprire porte e finestre per superare un arroccamento miope su un’autoreferenzialità dannosa utilizzata dalle famiglie più potenti per perpetrare il proprio controllo sugli snodi fondamentali della pubblica amministrazione e del sistema produttivo locale.
Reputo gran parte delle sue proposte assolutamente condivisibili con la puntualizzazione però che la similitudine sic et simpliciter con una città – regione di 310 mila abitanti lascia spazio a criticità operative nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese.
Su questo aspetto e su quello di superare d’imperio l’autonomia regionale senza aver prefigurato risposte alternative efficaci in termini di sviluppo, lavoro e livelli essenziali di assistenza sui diritti universali di cittadinanza, conservo delle remore.
Altra cosa è avviare da subito una Federazione interregionale con Marche e Abruzzo per consolidare l’asse adriatico, aprendo il Molise ad una cooperazione interistituzionale positiva anche con i territori confinanti della Daunia, del Sannio beneventano e della Ciociaria, per costruire soluzioni unitarie a valle del superamento delle Province che determinerà disagi aggiuntivi per comunità legate storicamente e culturalmente al Molise (si pensi ai rapporti tra le Abbazie di Montecassino e San Vincenzo al Volturno, al rilievo storico dell’Abbazia di Santa Maria del Gualdo di Foiano Valfortore, o al legame fisico dei tratturi con il Gargano, Lucera e con i comuni del beneventano che fino al 1860 ruotavano anche amministrativamente su Campobasso).
Un Molise aperto, competitivo, efficiente e orientato a puntare più sui propri punti di forza anziché attendere passivamente dall’alto delle risposte che tardano ad arrivare, è il primo passo per riprendere in mano la nostra storia sperimentando un nuovo cammino di progresso e benessere.
Nel rinnovarle i ringraziamenti per le sue riflessioni, le porgo distinti saluti.
Campobasso, 1° settembre 2014
L’Assessore
Michele Petraroia