Alla c.a.
Coordinatore Regionale SinistraDem
Nicola PALOMBO
p.c. On. Francesco Laforgia
Coordinamento Nazionale SinistraDem
Oggetto : Convocazione Coordinamento Regionale SinistraDem del 18 luglio 2016
Caro Nicola,
ho particolarmente apprezzato la tua scelta di convocare la riunione del Coordinamento Regionale della SinistraDem per questo pomeriggio, coinvolgendo opportunamente uno dei parlamentari più dinamici e tra le figure più attive del Coordinamento Nazionale di SinistraDem. Come sai, dopo la Direzione del 4 luglio, ho inoltrato a Gianni Cuperlo, oltre che alla Segreteria Regionale e alla Segreteria Nazionale del PD, l’acclusa comunicazione del 6 luglio con cui prendevo atto che i promotori dei Comitati per il No al Referendum sulla Costituzione non avevano alcuna agibilità politica all’interno del partito. Questa decisione mi ha posto nell’obbligo di dover scegliere con estrema chiarezza tra l’impegno a tutela della Costituzione quale Vice-Presidente dell’ANPI Molise e l’adesione al PD. Su una questione di simile delicatezza era doveroso il massimo di lealtà nei confronti di tutti, e come avevo anticipato già il 25 Aprile, qualora si fosse determinata una simile contrapposizione, avrei scelto la Costituzione, per ragioni di merito che attengono le modifiche approvate in Parlamento che rischiano di accentrare un eccesso di poteri nelle mani dell’Esecutivo senza adeguati contrappesi istituzionali e bilanciamenti con altri organi di garanzia dello Stato. Rispetto chi è convinto di interpretare una nuova concezione della democrazia attraverso l’indebolimento del potere legislativo e lo svuotamento delle funzioni delle autonomie locali e dei corpi sociali intermedi, ma non condivido una simile posizione. Al contrario reputo necessario contrastare il pensiero di fondo che si nasconde dietro questa semplificazione concettuale che è quello di una sostanziale inconciliabilità del sistema capitalistico con le regole della democrazia. Se tutto deve iniziare a piegarsi al libero mercato, alla concorrenza, alla competizione globale e quindi alla velocità delle scelte che possono essere adottate con sollecitudine solo se il potere si concentra in poche mani, si finirà che in futuro sempre per lo stesso ragionamento sarà ancora meglio se le decisioni saranno poste nelle mani di una sola persona, una sorta di amministratore delegato a cui demandare la gestione delle istituzioni democratiche con l’obbligo di essere più competitivi, rapidi ed efficienti dei paesi concorrenti. Ma se questo è l’assunto da cui si parte e ogni sistema-paese si organizzerà allo stesso modo, avendo a riferimento come un nuovo Totem inviolabile solo la competitività delle imprese, non si scatenerà una guerra al ribasso in cui lo Stato più efficiente sarà quello che avrà meno spesa pubblica ? Già oggi l’età pensionabile è stata portata a 68 anni con una pensione contributiva prossima a 43 anni versati, sulla sanità si spende meno del 6,5% del PIL con importi che non garantiscono i livelli essenziali di assistenza, i tagli alle scuole e all’università non aiutano la formazione specialistica del capitale umano, ed il Welfare-State è in ginocchio con le politiche per la casa ed i trasporti locali che sono state archiviate dai tempi della prima Repubblica. Per queste ragioni, come abbiamo avuto modo di discutere in tante occasioni, abbiamo contrastato le modifiche alla Costituzione e siamo convinti che bisogna fare altre scelte per ampliare la partecipazione attiva dei cittadini, restituire ruoli ai corpi sociali intermedi e alle autonomie locali, investire sulla democrazia e attuare il principio della progressività fiscale per far pagare le tasse a chi detiene la ricchezza e liberare risorse in favore del sapere, della conoscenza, dell’innovazione digitale, della sanità pubblica di qualità e del diritto alla casa, alla scuola e ad andare in pensione ad un’età più bassa in particolare per chi ha fatto lavori usuranti o chi ha cominciato a lavorare prestissimo. Questi temi intrecciano la crisi della sinistra sindacale e politica, fanno toccare con mano un vuoto culturale e di proposta che non aiuta, un deficit di rappresentanza che penalizza i più deboli e fa crescere le disuguaglianze con la punta di 11 milioni di cittadini che rinunciano a curarsi per mancanza di soldi. L’art. 18 è stato abrogato per rendere più competitive le imprese, da sette anni non si rinnovano i contratti nella pubblica amministrazione per contenere la spesa, l’obbligo del pareggio di bilancio inserito in Costituzione impedisce politiche espansive e il blocco del turn-over in sanità mette a rischio la tenuta del servizio pubblico più delicato. Gianni Cuperlo su molte di queste tematiche si è battuto insieme all’Area di SinistraDem, ha elaborato proposte, è uscito dall’Aula, non ha votato alcuni provvedimenti e ha evidenziato a più riprese che il Programma Italia – Bene Comune siglato tra PD e SEL nel 2013 su cui hanno votato gli italiani diceva quello che dice Cuperlo e non quello che ha messo in atto Matteo Renzi. Non sappiamo quale sarà l’evoluzione del quadro politico nazionale ma tutti i segnali indicano una crescente difficoltà della sinistra e un sostanziale rafforzamento del progetto di un centro che guarda a destra di Renzi, a partire dal Referendum sulla Costituzione che rappresenterà uno spartiacque tra il prima e il dopo. I Comitati per il SI hanno raccolto 600 mila firme contro poco più della metà dei Comitati per il NO, ed i sondaggi danno in vantaggio il SI che potranno godere del sostegno delle principali organizzazioni imprenditoriali, finanziarie e mediatiche italiane. L’affermazione del SI rafforzerà il Governo e offrirà stabilità al sistema-paese che troverà un suo nuovo equilibrio politico in un assetto culturale, economico e sociale, in cui non ci sarà spazio per gli ideali, i valori e le proposte della sinistra, salvo qualche ritocco utile che potrà essere tollerato solo se non mette in discussione l’impianto di fondo delle politiche di sistema. Per queste ragioni accolgo con favore la tua iniziativa e come ho avuto modo di dire sia il 25 giugno a Bologna all’Assemblea Nazionale di SinistraDem e sia il 16 luglio a Roma all’Assemblea di Sinistra Italiana, c’è bisogno, nel rispetto del ruolo e della funzione di ciascuno, di tenere vivo un confronto positivo a Sinistra in un Campo Aperto che ci aiuti in prospettiva a riaggregare le nostre forze per rilanciare un progetto politico di un nuovo Ulivo che metta insieme il meglio della cultura del lavoro, della pace, della tutela ambientale e del cattolicesimo sociale.
Buon lavoro.
Campobasso, 18 luglio 2016
Michele Petraroia
PD Molise – PD Nazionale
Convocazione Coordinamento Regionale SinistraDem 18 luglio 2016