Spente le luci sulle modifiche alla avventurosa legge elettorale, il Consiglio Regionale ha licenziato la legge di stabilità e approvato il Bilancio per il 2018. Con emendamenti presentati in Aula all’ultimo momento, sulle materie più disparate, la manovra è stata trasformata in un provvedimento omnibus. Pezze di vario colore rattoppate alla meglio come una sorta di abito di Arlecchino, la maschera carnevalesca che meglio fotografa il voto sulla proposta di superamento della Società Autostrada del Molise. Qualora fossero state fondate le perplessità giuridiche sollevate da alcuni colleghi circa l’inopportunità di sciogliere la Società, si sarebbe potuto evitare di presentare l’emendamento di soppressione a firma del Presidente della Giunta, oppure in subordine si sarebbe potuto approvare l’emendamento di Vincenzo Niro teso a far rimanere in vita la Società Autostrade ma a costo zero per la Regione. La variopinta maggioranza consiliare è riuscita a superarsi, isolando e bocciando il Presidente, allontanandosi dall’Aula o votando contro la proposta, come se la materia si prestasse ad una spettacolarizzazione gratuita. Sulla realizzazione dell’autostrada il Consiglio Regionale ha più volte espresso a larga maggioranza il proprio dissenso, assumendo un indirizzo politico-amministrativo che ha determinato scelte conseguenti sul piano istituzionale, amministrativo e giuridico. O si rimette in discussione quella valutazione come chiede il centrodestra per riprendere e rilanciare il progetto, o si chiude la Società Autostrada del Molise come proposto nella manovra e come condiviso più di recente dal Movimento 5 Stelle e da sempre dal centrosinistra molisano. Su un tema di simile rilievo non si può dire tutto e il contrario di tutto.
Campobasso, 24 gennaio 2018
Michele Petraroia