Un territorio comincia a morire ed essere inutile, marginale ed inconsistente quando piega la testa, si rassegna al declino, cancella la propria storia, dimentica l’identità, si spoglia delle tradizioni e butta alle ortiche la propria cultura.
Il Molise di questo periodo urla sui particolarismi, si arrocca nel localismo e non cammina lungo la strada di un cambiamento d’epoca come quello descritto magistralmente da una recente intervista di Papa Francesco su uno dei principali quotidiani nazionali. Un cambiamento d’epoca che stravolgerà abitudini, certezze, assetto amministrativo, tutele sociali e diritti acquisiti.
Il mondo che uscirà dalla crisi del 2008 non sarà più lo stesso, l’Europa dovrà fare un salto istituzionale e l’Italia sarà costretta a ripensare al welfare, ai diritti, alle tutele e agli assetti amministrativi.
Il Molise rischia di essere soppresso, cancellato e sminuito, marginalizzato e umiliato. Per reagire c’è la protesta e c’è la proposta, il progetto e il rilancio dei grandi temi legati allo sviluppo e al lavoro.
Per il Movimento dei Cristiano Sociali una protesta sterile non serve, meglio adoperarsi sulla progettualità ma a tal proposito serve ritrovare coesione solidale tra i molisani, unità di intenti, collaborazione e cooperazione partendo dall’orgoglio della propria storia e attingendo alla cultura del Molise.
In questa chiave è importante per i Cristiano Sociali l’iniziativa di questa sera in programma a Palazzo Vitale perché mira a riscoprire e a valorizzare quello che ci unisce e ciò che tiene legati i molisani alla propria terra.
Senza cultura condivisa e senza orgoglio di tutti noi la strada del Molise è già segnata.
Campobasso, 01 luglio 2014
P/il Coordinamento Regionale
Michele Nardolillo
Daniela Di Carlo
Storia e cultura per un Molise orgoglioso delle proprie radici solidali
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