Il moltiplicarsi di episodi inquietanti, atti intimidatori, scorrerie, manifestazioni eversive e minacce sempre più diffuse nei confronti di organi di stampa, centri di accoglienza per migranti, amministrazioni pubbliche e cittadini, ci obbliga a non sottovalutare il dilagare di un fenomeno molto pericoloso che rischia di porsi come elemento aggregante per il forte malcontento che serpeggia nelle periferie urbane, nelle aree più degradate e tra i ceti sociali con maggiore disagio.
Al cospetto di istituzioni deboli, di corpi sociali intermedi penalizzati dalla forte crisi dell’ultimo decennio, e di un modello di rappresentanza apicale che ha svuotato e reso priva di efficacia l’organizzazione dei partiti, cresce il timore che la democrazia non riesca a garantire le risposte essenziali in termini di diritti, aspettative, tutele sociali e opportunità.
La disaffezione elettorale sempre più elevata conferma i pericoli per la tenuta del sistema istituzionale, così come la cancellazione delle Province ed i tagli apportati ai trasferimenti ai Comuni hanno accentuato l’insofferenza della popolazione verso Enti che non riescono più a svolgere la propria funzione amministrativa.
Le recenti vittorie delle associazioni studentesche di estrema destra nelle elezioni per il rinnovo della rappresentanza nelle scuole superiori e nelle università, ci confermano la saldatura tra proteste antisistema e obiettivi di rottura democratica, in favore di ideali neofascisti marcatamente eversivi.
Su questi pericoli non è sufficiente delegare alle Forze di Polizia e alla Magistratura la repressione dei singoli episodi perché più propaganda se né fa e maggiori emulazioni in negativo di replicano dal Nord al Sud dell’Italia alla stregua di ciò che sta accadendo in Europa dove i focolai neofascisti si sono strutturati in movimenti politici che hanno riportato affermazioni significative in Austria, Germania, Olanda, Polonia, Ungheria, Francia e altri paesi.
Occorre un’ampia mobilitazione culturale promossa da tutte le forze sociali, politiche, religiose, del volontariato e del mondo dell’informazione, per affermare i valori della Carta Costituzionale, difendere la libertà e respingere sul nascere il tentativo di riorganizzare un forte movimento nazionale neofascista capace di aggregare la protesta radicale e mettere in discussione le nostre conquiste democratiche.
Campobasso, 09 dicembre 2017
L’ANPI Molise
Presidente Loreto Tizzani
Ufficio di Presidenza
Michele Petraroia
Dante Leva
Rifeo Campanella