La Carta per i diritti universali del lavoro è la riscrittura del diritto del lavoro in nome di un principio di uguaglianza che travalichi le varie forme e tipologie nelle quali esso si è diversificato e frammentato negli anni. La Cgil è impegnata in un grande confronto che mette al centro le tutele di tutti i lavoratori, non solo dei subordinati pubblici e privati, anche ai lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, a professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui.
La Carta, composta da 97 articoli, propone un progetto di legge di iniziativa popolare, ovvero di un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che estenda diritti a chi non ne ha e li riscriva per tutti alla luce dei grandi cambiamenti di questi anni, rovesciando l’idea che sia l’impresa, il soggetto più forte, a determinare le condizioni di chi lavora, il soggetto più debole. E i diritti fondamentali sono variegati, vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze. La ridefinizione dei principi universali, le norme legislative che diano efficacia generale alla contrattazione in base a regole di democrazia e rappresentanza valide per tutti, la riscrittura dei contratti di lavoro sono i tre pilastri della proposta di legge a sostegno della quale sarà avviata una raccolta di firme.
Il 9 aprile è iniziata la raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare e dei quesiti referendari. In tutta Italia si terranno iniziative nei luoghi di lavoro e nelle piazze. La campagna per i quesiti referendari proseguirà fino all’8 luglio, mentre quella per la Carta terminerà l’8 ottobre.
I tre quesiti referendari pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n.69 del 23 marzo 2016, finalizzati al sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare, avranno come oggetto i seguenti temi: 1. la cancellazione del lavoro accessorio (voucher); 2. la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti; 3. nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al disopra dei cinque dipendenti.
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