1) Un’esperienza politica maturata in anni di opposizione, poi il Governo Frattura con l’apporto della sua esperienza quale Assessore al Lavoro e alla Formazione professionale, in seguito le dimissioni. Cosa ha da recriminare al governatore uscente, a se stesso e quali le positività riscontrate in questi cinque anni?
In realtà ho proseguito l’esperienza maturata nel sociale all’interno delle istituzioni, adoperandomi sia dalla minoranza che in maggioranza, a tutela della parte più debole della nostra comunità, dei lavoratori, dei profughi, dei diversamente abili e delle persone in difficoltà. Al di là del mio ruolo ho sempre avanzato proposte concrete tese a risolvere i problemi reali delle fasce sociali meno abbienti facendo approvare già dal 2010-2011 le prime leggi regionali su reddito di cittadinanza, registra dei tumori e a tutela della salute pubblica da inquinamento elettromagnetico. Da Vice-Presidente della Giunta ho scelte scientemente di seguire le deleghe a lavoro, istruzione, sociale, emigrazione, personale, cooperazione e altre materie, nel periodo di maggiore crisi dell’Occidente e dell’Italia dal 1929, perchè al cospetto dei problemi non si scappa ma si intensifica l’impegno con gli strumenti disponibili. Nessuno conosceva l’art.27 della legge 134/2012 ad aprile 2013 quando avviai l’iter per ottenere il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa di cui tanti hanno parlato negli anni successivi accreditandosi meriti e primogeniture. Dopo dieci anni venne approvato il Piano di Dimensionamento Scolastico. Dopo 15 anni venne recepita la legge 328/2000 sulle politiche sociali con adozione del regolamento attuativo e successiva approvazione del Piano Sociale Regionale 2015-2018. Approvata la nuova legge sui Molisani nel Mondo n.12/2015. Sbloccata la legge quadro sulla cooperazione, moltiplicati per 5 i fondi annuali per gli ammortizzatori in deroga con la tutela del reddito per migliaia di lavoratori, attivate solo nel 2015 oltre 1400 borse lavoro nei comuni di 6 mesi per disoccupati di lunga durata, attivata l’Anagrafe degli Edifici Scolastici per la sicurezza antisismica, collegata la certificazione delle competenze al registro nazionale ed europeo, ed evito di proseguire per non tediare i lettori. Il Governatore uscente è stato il mio antagonista nelle Primarie del 2011 anche se tutti hanno rimosso questo dettaglio, proviene da una cultura di destra e nel corso della legislatura ha confermato con le proprie scelte di essere una figura estranea al centrosinistra per metodo praticato e per molteplici scelte fatte a partire da quelle in materia di sanità pubblica. Ha saputo cogliere l’opportunità offertagli su un piatto d’argento nel 2010-2011 e 2013 da Roberto Ruta e Danilo Leva, e ha continuato ad interpretare il suo ruolo di imprenditore, uomo d’affari e manager, proveniente da Forza Italia.
2) Come giudica il momento politico con le elezioni regionali alle porte dopo il trionfo del M5S, pensa che possano bissare anche alle regionali il successo delle politiche?
Un molisano su due ha votato Movimento 5 Stelle il 4 marzo e se i grillini avessero avuto più fiducia in sè stessi avrebbero portato a casa anche il quinto parlamentare al proporzionale della Camera col 46% o poco meno riportato. E’ indubbio che i Pentastellati possono solo perdere le elezioni regionali stante le proporzioni del successo riportato, ma i primi passi in queste settimane non sono stati brillanti. Perseverano nel puntare il dito verso gli altri come se fossero una forza d’opposizione e non sono ancora usciti in avanti con proposte concrete sui principali assilli del nostro territorio. Mi sono permesso di inoltrare l’8 marzo scorso a tutti e 6 i parlamentari del Molise una nota di buon lavoro soffermandoti su alcune priorità in discussione in queste settimane nei Ministeri o comunque a livello nazionale, ma nonostante il garbo istituzionale della comunicazione e l’assenza di qualsiasi riferimento di parte, dopo 21 giorni hanno ritenuto non fosse loro dovere rispondere. Spero che il buongiorno almeno in questo caso non si veda dal mattino, altrimenti c’è da essere preoccupati.
3) Secondo lei, per un rilancio reale del Molise su cosa bisognerà puntare?
Proseguendo la riflessione inoltrata ai nuovi parlamentari inserisco tra le priorità la cancellazione della legge nazionale sul Piano Sanitario Regionale, lo sblocco e l’implementazione dei 45 milioni di euro per l’area di crisi complessa, la firma del Contratto di Sviluppo con Amadori al Ministero dell’Industria per 41 milioni sul rilancio della filiera avicola, la verifica del nuovo Piano Industriale FCA-FIAT per salvaguardare i 3 mila addetti dello stabilimento di Termoli e le centinaia di metalmeccanici dell’indotto automotive, i tempi di appalto di grandi opere come il raddoppio ferroviario Termoli – Lesina finanziato dal CIPE per 160 milioni, quello di 80 milioni sulla statale Campobasso – Foggia, e in generale i fondi CIPE già deliberati su infrastrutture, dissesto idrogeologico e sopratutto sull’elettrificazione ferroviaria Campobasso – Roma, l’avvio del Parco Nazionale del Matese, il riordino delle Province e dei Centri per l’Impiego, un maggiore finanziamento per l’Università del Molise, la nomina del Procuratore della Repubblica di Larino col massimo impegno nella difesa della Corte d’Appello e nel potenziamento di organici e strumenti finalizzati a contrastare l’infiltrazione mafiosa, la difesa del Molise da traffici di rifiuti, eolico selvaggio e devastazione del territorio onde salvaguardare la promozione dell’agroalimentare di qualità, della cultura, del turismo, dell’artigianato, della cultura e dei beni ambientali, storici e archeologici sapendo valorizzare il Grande Molise sparso con poco meno di un milione di oriundi in tutto il Mondo.
4) La scelta di non ricandidarsi, è stata determinata da un gettare la spugna, come un pugile suonato dalla politica al decimo round, o una scelta sofferta ma necessaria, quali le motivazioni?
La decisione di non ricandidarmi l’avevo già comunicata nel 2015 all’atto della remissione degli incarichi di Presidente della Conferenza Stato – Regioni sul Sociale e di Vice-Presidente della Giunta quando lasciai il PD motivandone le ragioni con la non condivisione su una svolta a destra su JOBS ACT, sanità, acqua, sociale, previdenza. fisco, mezzogiorno, trasporti, cultura, istruzione e lavoro. L’ho ribadita in più comunicazioni nel corso dell’ultimo biennio e da ultimo il 17 luglio 2017 quando mi ero proposto con una nota formale per offrire un contributo alla stesura del Programma di Ulivo 2.0. Sono convinto che se non si riorganizza la sinistra unendo il mondo del lavoro, i giovani, le fasce sociali più deboli e chi si batte per la pace, l’accoglienza dei rifugiati, la difesa dell’ambiente e per i diritti umani non si va lontano. Non ho mai buttato la spugna in vita mia e non mi sono mai arreso nemmeno quando la DC superava il 60% dei voti, figuriamoci oggi. Solo che se la sinistra non si riconnette con la sua base si ritrova ad avere tanti generali senza alcun esercito che si parlano addosso senza essere in grado di incidere sulle scelte che condizionano la vita delle persone. Si può fare politica in tanti modi e con grande passione anche fuori dalle istituzioni. Se qualcuno pensa il contrario si ricrederà.
5) Cosa farà d’ora in poi, metterà a disposizione la sua esperienza di amministratore e di politico in qualche direzione, o tornerà all’attività sindacale?
Sono stato sempre a disposizione della sinistra sindacale, sociale e politica, e continuerò ad esserlo. Iniziai in anni lontani impegnandomi nel Consiglio d’Istituto del Magistrale col PCI contro gli extra-parlamentari e ho continuato da consigliere comunale, nel sindacato, nel volontariato, nei comitati di lotta in difesa del territorio, nelle associazioni antimafia, da consigliere della comunità montana, nella associazioni di tutela dei diritti del cittadino, nel patronato e nel tener vivi i legami con i Molisani nel Mondo, con i nostri missionari in Africa, Asia e America Latina, e in tante attività culturali promosse con i Cristiano Sociali, con Uniti a Sinistra per un Nuovo Ulivo, con Fondazioni di studi e altre istituzioni che si occupano di diritti umani dal popolo curdo a quello venezuelano. Continuerò a battermi per gli ideali di liberazione dell’umanità, uguaglianza, diritti sociali, emancipazione e progresso di chi oggi è escluso ingiustamente. Ogni uomo ha diritto alla pace, all’istruzione, alle cure sanitarie, alla protezione sociale, alla sicurezza e al lavoro. Questa è la mia strada iniziata nel PCI, nella CGIL e in tanti movimenti di lotta. E questa sarà la mia strada fino sapendo che chi lotta può perdere come ci ha insegnato Che Guevara ma chi non lotta nella vita ha già perso!
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